venerdì 2 ottobre 2015

Mia nonna

In un posto senza spazio per il resto invadente ci siamo noi due. 
Chiacchieriamo chiocce chiocce spalla contro spalla. I sospiri del mondo si aggiungono alle voci. Il rumore del mondo che respira intorno a noi ci accompagna ma è discreto. Le cose grandi si muovono sempre al limite delle esistenze. Le sorreggono. 
Il rubinetto accanto alla finestra alta gocciola capriccioso e fuori tempo. Provo a prendergli il ritmo e sbaglio. Credo di poterlo conoscere e mi contraddice. 
Il caffè tarda a salire ma già rumoreggia sul fondo della moka. Satura l'aria o lo immaginiamo noi? Le tue mani ricoperte di farina leggera come quelle di un musico indisciplinato che per virtuosismo spezza le corde. Una striscia bianca sotto lo zigomo che mi fa ridere. Hai dimenticato la parte in cui cresci. E sei rimasta ragazzina, nonna.

Si fa sentire il caminetto. Il suo assolo è il più suadente. Non si spiega come sia possibile nominarlo ancora adesso. Mentre è qui dall'inizio. Coinvolge ogni senso, tocca la pelle e la gola quel suo caldo umido e aromatico. La legna lo onora con ogni sua parte. Lui la ricambia facendone segni di grandezza. Crea la luce arancio delle sue lingue. Il rosso dei carboni, scrigni di tepore. Il crepitare vigoroso dello squarcio che spacca la legna. Io soffio irriverente sulla cenere. Si illuminano quelle che parevano pietre. Come si illuminano i ricordi che il tempo senza te prova a ricoprire. E non riesce. 

Non vado più nei posti in cui siamo state insieme. 

Non so ascoltare quel mondo che ci ha parlato in segreto di bambole di pezza nascoste dietro le pietre delle case antiche della tua infanzia. Di gatti dispettosi e amori non vissuti. 
Torno invece spesso dove sei cresciuta. E' un posto di pietre e parole raccontate. E' la tua memoria narrata. Ritorno in un posto che è voce e mi ricordo di come le parole riescano a scalfire il limite tra vissuto e ascoltato. E i tuoi ricordi a volte sembrano i miei. 
O solo, li tengo vicino per tornare lì, spalla contro spalla. 
Chiocce chiocce a sussurrare alle cose segrete del mondo che ci avvolge