lunedì 28 settembre 2015

Voi. Io non vi guardo
La mia vita non vi riguarda più
Io amo ciò che amo
e questo solo mi riguarda e mi concerne
Io amo coloro che amo
e io LI GUARDO
Essi me ne danno DIRITTO 
( " Diritto di Sguardo", Jacques Prévert) 

Questi occhi. Sono il proscenio di ciò che mettiamo in scena di noi. Ancora prima di ciò che accade fra noi, sul palco che ci lasciano percorrere da soli, mentre il resto di niente respira in platea.
Ciglia umide di desiderio come quinte di broccato porpora. Restano aperte troppo lungamente e sistemano invisibili sottintesi. Allestiscono volontà. Colorano sentimenti silenziosi. E questo ti disturba.

Chi ci ama spera di trovare sempre il nostro sguardo teso e aperto. Di potersi muovere nelle nostre pupille, perché è il primo modo di muoversi nel nostro petto. Di riconoscersi nei nostri pensieri.

Chi non sa amarci ci rimprovera di guardare troppo. Perché ogni sguardo invia un battito.
Un messaggio.Chi non sa amarci non vuole incontrare il nostro messaggio, scritto con le ciglia.

A che punto dello sguardo vi trovate? Vi stanno offrendo spazio in un paio di occhi o vogliono che li chiudiate? Che non li guardiate più?
Me lo domando.
Ma in maniera costante mi ritrovo a camminare nei suoi occhi. Quelli che mi abbracciano, mi cercano. Hanno desiderio di farmi orizzonte. Di cercare un comune orizzonte.

So a che punto dello sguardo mi trovo. E' al centro del suo.